A Cernobbio il simposio per lo sviluppo dell’inclusione

Roberto Pili

Roberto Pili, Rodolfo Masto e Nicola Stilla

«Nell’occasione ho consegnato al ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli una copia del II Rapporto sulle disabilità in Sardegna». Così il presidente Ierfop Roberto Pili di rientro dall’evento “Comolake Inclusion” tenuto a Villa Erba a Cernobbio, sul lago di Como. L’occasione era una giornata di incontro, partecipazione e confronto con panel dedicati alla riforma in materia di disabilità, alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, alla Carta di Solfagnano, al Durante e dopo di noi, ai caregiver, ai tempi di vita ricreativi, allo sport e all’inclusione lavorativa. «Ma soprattutto» sottolinea Pili, «per assistere a momenti di attività, esposizione di progetti e prodotti coinvolgendo studenti, persone e associazioni varie». Tra cui Ierfop.

L’occasione è diventata quindi pretesto anche per stringere ancora migliori rapporti con istituzioni storicamente impegnate nel mondo del sociale. «Proprio con il presidente della Fondazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano Rodolfo Masto» annuncia il presidente Ierfop, «abbiamo tracciato un protocollo di intesa per una collaborazione che ci potrà consentire la formazione dei ciechi e di collaboratori». In pratica, i corsi di formazione si potranno tenere nell’istituto dei Ciechi a Milano in via Vivaio. «Ierfop già opera a Milano da circa due anni» ricorda Pili, «tenendo con successo corsi di orientamento, mobilità e autonomia personale finora per un centinaio di utenti». Avere a disposizione gli spazi fisici necessari non potrà che favorire la promozione di futuri e diversi corsi di formazione.

«Ierfop già tiene corsi di formazione per ciechi e ipovedenti a Roma, a Palermo e adesso a Milano potrà sviluppare la sua attività formativa inclusiva» ribadisce il direttore della Formazione Ierfop Bachisio Zolo, «mettendo così a disposizione le nostre competenze affinatesi nell’attività in tutti questi anni». Competenze in grado di aiutare non solo i ciechi e gli ipovedenti. «Noi mettiamo a disposizione le nostre competenze e le nuove strategie educative tiflopedagogiche al personale che già opera con i non vedenti e questo consentirà un ulteriore elemento di crescita e sviluppo culturale dei giovani ciechi».

Un lavoro che potrà svolgersi nell’istituto milanese che già opera per la piena integrazione scolastica e lavorativa, sociale e culturale dei ciechi, degli ipovedenti e dei pluridisabili visivi. In che modo? Promuovendone l’autonomia e valorizzando le aspirazioni personali proprie di ogni età della vita. L’Istituto è anche sede della raccolta museale Museo Louis Braille e dispone della Rsa “Casa Famiglia” che accoglie e assiste gli anziani con disabilità visiva e vedenti.

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