Le conseguenze dei dazi Usa sulle persone con disabilità
Da quando è al governo, l’amministrazione Trump ci ha abituati a scelte eticamente discutibili in merito a questioni legate alla disabilità.
Ora, dopo i tagli alle politiche di inclusione, con l’arrivo dei dazi, le ricadute sulle persone in condizione di fragilità si fanno ancora più pesanti. È l’allarme lanciato dalla Fish (Federazione Italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie) in merito alle recenti decisioni economiche del governo statunitense.
«Le recenti decisioni del presidente degli Stati Uniti Trump di imporre dazi su una vasta gamma di prodotti importati rappresenta una scelta che rischia di generare pesanti conseguenze sull’economia globale» spiegano dalla Fish, «ricadendo in particolare sui soggetti più esposti, tra i quali segnatamente le persone con disabilità e le loro famiglie, spesso già in condizioni di vulnerabilità economica».
In particolare, le spese per ausili, servizi di assistenza, terapie e dispositivi tecnologici potrebbero diventare «ancora meno accessibili, mettendo a rischio l’autonomia e la qualità della vita. Le famiglie monoreddito, in particolare, si troverebbero ad affrontare un’ulteriore compressione del potere d’acquisto. Infatti, l’aumento dei prezzi dei beni di consumo, effetto diretto delle misure annunciate, potrebbe aggravare ulteriormente il carico economico per chi affronta quotidianamente costi aggiuntivi legati alla disabilità».
Scacco all’Europa
«In Europa» si legge ancora nella nota della Fish, «la Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030 promuove l’inclusione e la piena partecipazione alla società, ma questi obiettivi possono essere compromessi se le tensioni internazionali si traducono in tagli alle risorse pubbliche e ai servizi essenziali. È fondamentale, dunque, che l’Unione Europea adotti una strategia di de-escalation commerciale, agendo in modo unitario per difendere le fasce più fragili della popolazione».
Infine, secondo il Presidente della Federazione Vincenzo Falabella, l’UE «deve reagire con tempestività e responsabilità, garantendo il sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione. Le politiche economiche e commerciali, infatti, non possono essere scollegate dagli impatti sociali che generano. È dunque essenziale garantire che nessuna misura, nemmeno sul piano internazionale, comprometta i diritti e il benessere delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
Roberta Gatto